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Can e-bikes be a real alternative to the car?

Possono le biciclette a pedalata assistita diventare così centrali nella vita di tutti i giorni da sostituire l’uso, o addirittura il possesso, dell’auto?

L’organizzazione mondiale della sanità ha rilevato dei parametri minimi di attività fisica settimanale, corrispondenti a 150 minuti a settimana di attività aerobica a intensità moderata.

Uno studio commissionato dal Ministero dei Trasporti olandese, teso a comprendere quanto il tragitto casa-lavoro influenzasse le abitudini e la sedentarietà degli utenti, indica che solo l’8% degli automobilisti soddisfa i requisiti minimi, a fronte dell’87% dei ciclisti urbani.

Sono stati monitorati 5323 olandesi per un anno e, chi si sposta in bicicletta, tende a soddisfare le linee guida in modo molto più semplice rispetto gli automobilisti.

Questo si può tradurre in un miglioramento generale di benessere oltre che una riduzione del rischio di contrarre patologie come diabete, ipertensione o problemi al cuore.

A questo punto c’è da chiedersi: può l’e-bike avere gli stessi benefici e le stesse fatiche di una bicicletta muscolare?

Uno studio norvegese ci aiuta a rispondere a questa domanda.

Alcuni eRiders sono stati monitorati per diverso tempo e sono stati valutati parametri fisiologici di capacità aerobica e di forza. Secondo l’elaborazione dei dati raccolti, i soggetti che usano una e-bike mostrano gli stessi miglioramenti di chi utilizza una bicicletta tradizionale.

L’utilizzo di una bicicletta tradizionale si traduce mediamente un MET (unità di misura dell’intensità dell’attività fisica) di 6,4-8,2. Il passaggio a una e-bike, per lo stesso percorso, comporta un MET di 4.1-6.1.

Per questo motivo possiamo assolutamente affermare che l’uso di una e-bike nella quotidianità permette di godere dello stesso benessere fisico quindi, passare da una e-bike all’auto, può solo che portare giovamento alla salute.

Un deterrente può riguardare il tempo necessario per raggiungere la meta desiderata.

È ovvio che questa sia più una scusa che un deterrente, perché vi sono numerose evidenze che mostrano che la bici sia il mezzo più funzionale negli spostamenti cittadini nel raggio di 10 km.

Spesso la velocità di raggiungimento della meta tramite la macchina, è più un costrutto mentale che la realtà dei fatti, in quanto spesso le persone si considerano “arrivate” quando si raggiunge il luogo di lavoro, anche se non si ha ancora parcheggiato l’auto.

In questo modo non si tiene conto di tutto il tempo sprecato a trovar parcheggio e del tratto a piedi obbligatorio per raggiungere realmente la meta desiderata, cosa che con una e-bike non succederebbe in quanto conduce direttamente a destinazione.

Un ulteriore deterrente all’acquisto di una ebike per gli spostamenti casa-lavoro, sta nella paura di arrivare in ufficio sudati e affaticati.

Se questo può essere un limite per gli utilizzatori di bici tradizionali, sicuramente non lo è per gli eRiders in quanto, grazie all’assistenza, è possibile modulare l’intensità della pedalata e, di conseguenza, la termoregolazione corporea, limitando la sudorazione.

Ultimo tra i benefici, oltre al tempo e alla salute, è al portafoglio.

Il possesso di un’auto grava, secondo un rapporto di car cost index, circa 761€ al mese, quasi 9.000€ l’anno. Stima che può solo che aumentare visto che la ricerca rivela che per il 95% del tempo l’auto resta ferma, tenendo meno in considerazione, quindi, usura e spese della benzina.

Se prendiamo invece il costo di una e-bike, che può variare dai € 1.100 per una buona city bike fino ai 5/6.000€ per una top di gamma, aggiungendo il costo di manutenzioni ordinarie e i costi di ricarica della batteria, praticamente ininfluenti, ci si aggirerebbe intorno ai 30-40€ al mese.

In conclusione, l’uso di una ebike, al posto di un’automobile, porta molti più benefici in termini fisici, mentali, ed economici.

 

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