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MobilitARS 2022: qualche numero sulla seconda edizione

Si è tenuto lo scorso weekend a Reggio Emilia il MobilitARS, il simposio di formazione sull’arte della mobilità.

Due giornate ricche di incontri, relazioni e scambi che hanno visto la partecipazione di 300 persone unite dal tema “realizzare la città senz’auto” affrontato attraverso sei macrotemi: Più ambiente, Più sicurezza, Più benessere, Più energia, Più spazio, Più tempo.

Questa seconda edizione, organizzato da Bikenomist in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, con il supporto di Selle Royal Group e Eco Counter, con il Patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica e del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, ha visto oltre 30 esperti italiani ed europei in tema di mobilità.

Anche la città scelta non è stata lasciata al caso: Reggio Emilia, infatti, è prima in Italia per ciclabili, qui sono nati il biciplan e il piano regolare delle biciclette e, inoltre, è proprio qui che si stanno progettando due super ciclabili in grado di unire il nord con il sud.

“Siamo felici della partecipazione della Città a questa nuova edizione di MobilitARS” ha commentato l’assessora alle Politiche per la Sostenibilità del Comune di Reggio Emilia Carlotta Bonvicini, che ha aggiunto: “L’evento è stato l’occasione per anticipare il nuovo Biciplan che verrà presentato ufficialmente nelle prossime settimane, ossia il nuovo piano per la mobilità ciclabile della città, Velopoli – Biciplan 2022”.

“Finalmente siamo potuti tornare in presenza e aver potuto creare un’occasione di confronto e incontro tra operatori della mobilità e dello spazio pubblico italiano. Riteniamo che il confronto con le migliori esperienze debba essere sempre più stimolato e partecipato per elevare il dibattito che non può ridursi all’esigenza del singolo, ma a valore di livello comunitario. In questo senso MobilitARS ha raggiunto il proprio obiettivo” ha commentato Paolo Pinzuti, CEO di Bikenomist e direttore di MobilitARS.

Sono stati toccati temi differenti, come: l’attenzione alla sicurezza nelle strade scolastiche, l’urgenza a ridurre la velocità in ambito urbano portandola a 30 km/h, lo spazio pubblico restituito al cittadino o la progressiva scomparsa dei furgoni individuali.

In conclusione è emersa l’importanza della consapevolezza del contesto storico climatico, energetico e sociale che passa dalla liberazione dello spazio a favore di più verde e socialità.

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