La mobilità sostenibile ha iniziato un processo di sviluppo inarrestabile e, gli effetti della pandemia, hanno contribuito ad un’accelerazione del fenomeno e, secondo le previsioni di tre associazioni ciclistiche europee (ECF, Conebi e Cycling Industries Europe), nei prossimi dieci anni i cittadini europei acquisteranno, grazie anche agli imponenti investimenti previsti dalla U.E., complessivamente 10 milioni di biciclette in più all’anno, arrivando dunque nel 2030 ad una cifra di 30 milioni di unità vendute, segnando un +47% rispetto al 2019 e portando le vendite di bici a rappresentare più del doppio del numero di auto al momento immatricolate nell’Unione Europea ogni anno.
Il trend di crescita riguarda l’intero mercato delle due ruote, ma è il mondo delle e-bike che rappresenta il segmento con la crescita più significativa, che, secondo le previsioni, passerà dai 3,7 milioni di unitàvendute nel 2019 ai 17 milioni nel 2030, con l’obiettivo di raggiungere i 10 milioni di e-bike vendute già a partire dal 2024.
Un sondaggio di State of Nation di Shimano, ha evidenziato che il 30% degli italiani, dopo il primo lockdown, si sono dichiarati interessati all’acquisto di una e-bike, contro una media europea del 17%.
A motivare la scelta dei potenziali ciclisti sono strati la possibilità di superare agevolmente salite e lunghe distanze (32%), il desiderio di migliorare le proprie prestazioni fisiche (30%) e mentali (22%) e la voglia di ridurre l’impatto ambientale del proprio mezzo di trasporto (18%).
L’analisi nel dettaglio dei dati evidenzia come nei paesi europei con più alti tassi di penetrazione, la bicicletta elettrica viene utilizzata per lo più da un pubblico non sportivo, che utilizza il mezzo per compiere attività legate alla quotidianità e per gite fuori porta, tour organizzati e vacanze alternative.
Il dato italiano evidenzia, invece, un utilizzo delle e-bike prevalentemente da parte di un pubblico agonista che utilizza il mezzo per compiere attività sportive.
Questo dato ci permette quindi di comprendere quanto grande sia il margine di crescita di questo mercato «non sportivo» che interessa persone comuni che utilizzeranno l’e-bike per svolgere le proprie attività quotidiane e per il cicloturismo.