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Che ormai la disponibilità di materie prime e di chip sia carente è un fatto ben noto e comporta non pochi problemi, tra cui le ripercussioni nelle consegne di e-bike.
Per questo motivo Bosch si è attivata per far fronte all’attuale carenza ampliando la sia fabbrica a Reutlingen.
Il progetto prevede uno stanziamento di 250 milioni di euro entro il 2025, a cui si aggiungerebbe un precedente investimenti di 400 milioni di euro previsto per la produzione globale di semiconduttori nel 2022.
Questa decisione aiuterà Bosch a soddisfare la domanda in continua crescita di chip utilizzati in applicazioni di mobilità.
“Stiamo ulteriormente espandendo la nostra capacità di produzione di semiconduttori a Reutlingen – ha affermato Stefan Hartung, presidente del board di Bosch – Questo nuovo investimento non solo rafforzerà la nostra posizione competitiva, ma andrà anche a beneficio dei nostri clienti e aiuterà ad affrontare la crisi di approvvigionamento dei semiconduttori”.
Grazie all’ampliamento previsto, saranno a disposizione altri 3.600 metri quadri di spazio per le clean-room che, a partire dal 2025, produrranno semiconduttori basati sulla tecnologia già presente nello stabilimento di Reutligen.
Uno dei punti di forza del piano predisposto da Bosch c’è sicuramente la voglia di puntare sulle tecnologie all’avanguardia: nello stabilimento di Reutligen viene infatti utilizzata la tecnologia da 150 e 200 millimetri, mentre lo stabilimento di Dresda produce chip su Wafer da 300 millimetri.
In entrambi gli stabilimenti, comunque, vengono usati metodi di produzione basati sul data-driven process control.
“I metodi di IA, combinati con la connettività – ha dichiarato Markus Heyn, membro del board of management di Bosch e presidente del settore Mobility Solutions – ci hanno aiutato a raggiungere un miglioramento continuo e guidato dai dati nella produzione a produrre chip sempre migliori”.