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Zona 30 in tutta Europa: l’Europarlamento approva la risoluzione

Con 615 voti favorevoli, il Parlamento Europeo ha approvato un’importante risoluzione che chiede alla Commissione Europea l’elaborazione di una raccomandazione per l’introduzione di limiti di velocità a 30 km/h nelle zone residenziali e in quelle ad alta densità di ciclisti e pedoni.

Si legge chiaro e tondo nel sito ufficiale dell’Europarlamento, dove emergono anche tutta una serie di misure richieste dai deputati basate su numeri alquanto drammatici sull’emergenza stradale.

Sono 23 mila, infatti, le vittime nel traffico.

Il dibattito continua quindi e gli esempi di città inclini ad estendere le zone 30 aumentano.

A Berlino, ad esempio, è in corso una petizione per l’introduzione della zona car free al mondo, mentre Parigi e Bruxelles diventano sempre più a misura di cittadino e di bici.

Da un’analisi dei dati emerge che a Svezia è la città più sicura per gli utenti attivi della strada, quindi pedoni e ciclisti, dove si registrano 18 morti per milione di abitanti, mentre la Romania vince il triste premio per il più alto tasso di mortalità con un 85 per milione.

Il Bel Paese, invece, ha registrato un calo del 42% dei decessi dal 2010 al 2020 e lo scorso anni il dato era 40 morti per milione di abitanti.

FIAB, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, ha ribadito più volte la sua posizione a favore dell’urgenza nell’attuare una rivoluzione viabilità a favore dell’uso delle biciclette.

Tornando alla importante risoluzione approvata dal Parlamento Europeo citiamo le parole della relatrice Elena Kountoura: “Per troppo tempo gli europei hanno dovuto vivere con un numero inaccettabile di morti sulle nostre strade. È realistico puntare a dimezzare le morti sulle strade entro il 2030, se l’UE e gli Stati membri si impegnano a migliorare la sicurezza stradale, insieme a una forte volontà politica e a finanziamenti sufficienti. Sappiamo già cosa uccide sulle strade, perciò chiediamo alla Commissione e ai governi di applicare misure specifiche salvavita per sostenere questi sforzi come limiti di velocità più bassi, in particolare creando un limite predefinito di 30 km/h per le città, un passaggio più rapido verso altre forme di trasporto e una nuova Agenzia europea per il trasporto stradale”.

Oltre alla questione della riduzione della velocità massima nei centri urbani, la sicurezza stradale richiede diversi interventi per trasformare le città.

I deputati, infatti, hanno chiesto alla Commissione di considerare l’incorporazione di una modalità di guida sicura nei dispositivi elettronici dei conducenti, in modo da ridurre le distrazioni alla guida in quanto, una delle cause maggiori degli incidenti stradali, è proprio data dall’uso degli smartphone.

Il presidente FIAB, Alessandro Tursi, ha dichiarato: “Sappiamo da tempo che il limite di velocità è una condizione fondamentale per creare una condivisione sicura della strada con ciclisti e pedoni. I tempi sono maturi: in ComuniCiclabili diamo punteggi valutando l’estensione e la qualità delle zone 30. Bisogna passare a una legislazione che renda le zone 30 la regola e non più l’eccezione in città”.

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