L’European Cyclist Federation (EFC), ente europeo preposto per fare attività di lobbyng per promuovere la bicicletta, ha annunciato che, grazie a un nuovo regolamento aggiornato per i Fondi strutturali, l’Unione Europea ha richiesto maggiori investimenti da parte di città e regioni verso la mobilità sostenibile.
Dopo più di tre anni di negoziati, il Parlamento e il Consiglio europeo hanno concordato un nuovo regolamento per il quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027.
Questo nuovo regolamento riguarda due Fondi strutturali dell’UE che sono tradizionalmente le fonti primarie di investimento nei progetti di ciclo: il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il Fondo di coesione (FC).
Le novità messe in campo sono tutte a beneficio del ciclismo, come la mobilità urbana multimodale sostenibile che si sposta più in alto nell’elenco delle priorità. Dal momento che le autorità di gestione (ADM) devono spendere almeno il 30% dei loro bilanci finanziari per perseguire l’OS 2, questo requisito rappresenta una grande opportunità per investire denaro nel mondo del ciclismo.
Inoltre, il nuovo regolamento prevede che almeno l’8% delle risorse FESR a livello nazionale nell’ambito dell’obiettivo “Investimenti a favore dell’occupazione e della crescita”, sia destinato allo sviluppo urbano sostenibile e sosterrà anche “l’iniziativa urbana europea” per stabilire un legame più coeso a livello locale.
Queste nuove opportunità, di finanziamento, quindi, andranno soprattutto a beneficio di infrastrutture versi, piste ciclabili e progetti di cicloturismo, come l’Eurovelo, la pista a lunga percorrenza.
La continua e crescente attenzione al ciclismo, quindi, è costante: sono circa 80 miliardi gli euro investiti dall’UE in progetti di promozione per un diverso tipo di mobilità e, tra questi, una quota crescente è andata a finanziare il settore della bicicletta.
Negli anni 2007-2013 sono stati stanziati 700 milioni di euro, cifra cresciuta sensibilmente fino a 2-2,5 miliardi di euro nel periodo 2014-2020.
Nonostante le ingenti risorse stanziate per lo sviluppo del settore della bici, l’EFC ritiene che le somme da mettere a disposizione dovrebbero essere pari ad almeno 6 miliardi di euro, così da ottenere un effettivo trasferimento modale. Inoltre, sebbene attualmente i paesi e le regioni decidano autonomamente come spendere il denaro ricevuto da FESR e FC, secondo l’ European Cyclist Federation i soldi ricevuti dai fondi devono essere investiti in progetti conformi alle normative UE.
In aggiunta, le operazioni in ambito FESR dovrebbero contribuire per il 30% della dotazione finanziaria complessiva del fondo a raggiungere gli obiettivi climatici.
Verranno sviluppati oltre 200 Programmi Operativi per permettere l’accesso ai finanziamenti a tutti gli stati membri, negoziati che dovrebbero concludersi a fine anno in modo tale da avviare poi le procedure per accedere ai fondi.
L’EFC ha pubblicato 27 guide specifiche, ognuna per paese aderente, per poter accedere ai fondi. Ogni documento fornisce informazioni dettagliate sul quadro normativo e procedurale, oltre che a buone pratiche di progetti già finanziati dall’Unione Europea.
Per maggiori approfondimenti, potete consultare il sito dell’European Cyclist Federation