La maggior parte dei Paesi Europei ha in cantiere progetti specifici dedicati alla bicicletta nei propri piani di risanamento in seguito la pandemia da Covid-19.
In questi anni la bicicletta ha assunto un’importanza sempre più grande nella vita di tutti i giorni e, anche i Paesi che in prima istanza non avevano pubblicato nulla a riguardo, si stanno muovendo per inserire la mobilità dolce all’interno delle priorità d’intervento per i loro piani nazionali di ripresa e resilienza.
Sono 25 gli Stati che hanno esplicitato le loro intenzioni, mentre mancano all’appello ancora Bulgaria, che ha pubblicato una bozza non ancora ufficiale e i Paesi Bassi che sono in attesa del nuovo Governo.
Altri 5 paesi hanno pubblicato per la prima volta contenuti inerenti alla ciclabilità, in modo diretto o indiretto, all’interno dei loro piani.
In particolare:
- La Bulgaria ha previso una riforma della mobilità urbana ad implementazione delle infrastrutture di pedoni e ciclisti in modo da migliorare la sicurezza degli utenti vulnerabili della strada;
- L’Estonia ha previsto investimenti per le autorità locali da investire nelle infrastrutture ciclabili e pedonali,
- Malta ha previsto la creazione di maggiori spazi senz’auto e incentivi all’acquisto di e-bike,
- La Slovenia ha menzionato le bici nella sezione del turismo sostenibile, soprattutto nei riguardi di percorsi ciclabili e pedonali,
- La Svezia, infine, ha incluso la bicicletta in un capitolo di spesa generale dedicato agli investimenti climatici locali e regionali, per infrastrutture dedicate come le piste ciclabili.
Ancora, alcuni paesi hanno pubblicato versioni aggiornate dei loro piani di recupero con ottime notizie nei riguardi della micro-mobilità.
Cipro, ad esempio, ha fornito maggiori dettagli sulle misure del suo piano di mobilità sostenibile già esistente, dove gli investimenti nella componente del trasporto sostenibile ora includono anche lo sviluppo di aree pedonali, 36 km di nuove piste ciclabili e 4 km di reti da migliorare, sicurezza per tutti gli utenti della strada con nuovi attraversamenti e snodi ciclabili, creazione di corridoi urbani, parcheggi ciclabili e aree a 30 km/h.
La Repubblica Ceca ha specificato il budget dedicato agli incentivi commerciali per i veicoli elettrici.
L’Ungheria ha dichiarato che 120 milioni di euro andranno alle infrastrutture ciclabili e, infine, la Romania ha aggiunto riferimenti ciclistici in diversi settori di investimento come, ad esempio, studi specifici sulle piste ciclabili, una rete nazionale di piste ciclabili e pedonali, una piattaforma nazionale “E-Velo”, multimodalità con l’adeguamento di vagoni modernizzati per deposito bici e la digitalizzazione di piste e percorsi ciclabili.