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COP26: la conferenza per i cambiamenti climatici

Dal 31 ottobre al 12 Novembre, a Glasgow, è in corso la COP26.

Questa è la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici dove si farà il punto sulle strategie che tutti i Paesi sono tenuti a mettere in atto per contrastare il surriscaldamento globale, sia a breve termine che nel lungo periodo.

Nella ventiseiesima Conferenza delle Parti sui Cambiamenti Climatici, 197 Paesi dovranno accordarsi sulle modalità di contenimento delle emissioni di gas climalteranti in ogni nazione, tempistiche e quanta responsabilità ha ciascun Stato rispetto a quanto hanno già storicamente emesso.

Sicuramente un obiettivo ambizioso e che porterà non poche tensioni in quanto ridisegnare il sistema emissivo vuole dire mettere mano ai piani di transizione energetica e, per la maggior parte, significa rivoluzionare anche il sistema dei trasporti.

Questo è un tema ormai noto per i lavoratori del settore.

La novità di quest’anno risiede proprio dalle indicazioni date dal mondo della scienza: non solo dati e numeri critici inerenti alle emissioni di gas sparse nell’atmosfera, che giocano un ruolo centrale la questione dei trasporti, ma anche soluzioni raccomandabili.

In questo senso ci si ricollega al report dello scorso agosto il quale affermava che una delle soluzioni principali per un futuro più green sia proprio la bicicletta, in quanto mezzo che non produce emissioni.

Basti pensare che passare da una bicicletta a un’autovettura consente di risparmiare 150 g di CO2 per chilometro e che le cargo bike riducono le emissioni di carbonio del 90% rispetto a un furgone.

Dello stesso avviso è anche l’EFC, European Cyclists’ Federation, che, in un documento rivolto ai politici della COP26, ha affermato il ruolo centrale della bicicletta per ridurre il consumo energetico di tutta l’Unione.

Il documento è stato firmato da oltre 60 organizzazioni internazionali impegnate nella promozione della ciclabilità, tra cui FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) che ha inviato la versione italiana anche al Presidente del Consiglio Mario Draghi, al titolare del MIMS Enrico Giovannini e a quello del MiTE Roberto Cingolani.

Jill Waren, ceo di ECF, ha affermato: “Aumentare significativamente l’uso della bicicletta è l’unico modo che i governi hanno per ridurre le emissioni abbastanza rapidamente ed evitare il peggio della crisi climatica. Gli effetti devastanti dell’accelerazione del riscaldamento globale dovrebbero essere chiari a tutti e aumentare i livelli di utilizzo della bicicletta potrebbe essere il modo migliore per ridurre rapidamente le emissioni di carbonio dai trasporti su vasta scala”.

Inoltre FIAB ha aggiunto in una nota che “Il mondo ha bisogno di molte più persone in bicicletta se vogliamo combattere la crisi climatica. Senza un’azione più rapida e determinata da parte dei governi di tutto il pianeta per ridurre le emissioni di carbonio dei trasporti, condanneremo le generazioni presenti e future a un mondo molto meno abitabile”.

Infine Henk Swarttouw, presidente di ECF e della WCA (World Cycling Alliance): “La bicicletta dovrebbe essere una pietra angolare delle strategie globali, nazionali e locali per raggiungere gli obiettivi di zero emissioni di carbonio. Alla COP26, i governi devono impegnarsi a fornire finanziamenti e leggi per uno spazio sicuro ed equo per la bicicletta ovunque. I cittadini sono pronti al cambiamento; ora i nostri leader devono attuarlo”.

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