Che lo sport faccia bene, ormai, lo abbiamo detto in tutte le salse.
Migliora il tono dell’umore, la forma fisica, l’ambiente e anche l’economia perché riduce le spese per i farmaci e, soprattutto, quelle sanitarie.
Una recente ricerca inglese dell’organizzazione benefica Health Foundation, ha rilevato che le diverse restrizioni causate dall’ondata di Covid-19 ha incrementato l’abitudine di camminare e andare in bicicletta.
Consuetudine che, secondo i ricercatori, rappresenterebbe una grande opportunità per lo sviluppo di forme di mobilità green più sane e rispettose dell’ambiente.
La Health Foundation utilizza lo strumento Heat dell’OMS, un tool lanciato nel 2011 con l’obiettivo di sviluppare un metodo efficace e uno strumento pratico per stimare il risparmio economico derivante dalla riduzione di mortalità correlata ad una maggiore diffusione del camminare e dell’usare la bicicletta in modo regolare.
La ricerca condotta dall’Associazione ha rilevato che se i livelli di esercizio di tutta la popolazione del Regno Unito aumentassero ogni settimana di 30 minuti totali di camminate e pedalate, si potrebbero prevenire fino a 6.100 morti premature.
“È essenziale che i governi tengano conto di questi obiettivi attuandoli in nuovi progetti infrastrutturali”, ha riportato David Finch, Senior Fellow presso la Health Foundation, “Un buon sistema di trasporto è essenziale per una società sana. L’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute è ben noto, ma i trasporti influiscono sulla salute delle persone in tutta la società, in diversi modi. Investire nei trasporti è un modo in cui possiamo aiutare ad affrontare le crescenti disuguaglianze sanitarie e le disparità regionali nella salute delle persone”.
Inoltre, sulla base dei risultati forniti da Heat, si è rilevato che la fascia d’età compresa tra i 50 e i 74 anni, riceverebbe la maggior parte di benefici.
E in Italia?
Anche nel nostro Paese i concetti di vivere all’aria aperta e usufruire di modi intelligenti per i piccoli spostamenti quotidiani, stanno evolvendosi.
“Covid Lanes”, dossier di Legambiente uscito a fine dicembre 2020, conferma infatti un aumento significativo degli spostamenti in bicicletta e una grande attenzione alla mobilità sostenibile; a riprova di ciò è stato rilevato che a settembre 2020 gli spostamenti in bici sono aumentati del 27,5% rispetto a Settembre 2019.
Per sostenere questo grande cambio di rotta verso una micromobilità green, i vari Piani Urbani di Mobilità Sostenibile, o Pums, prevedono il grande traguardo di 2.626 km di piste ciclabili, da sommare ai 2.341 km già esistenti.
«Il 2020 è stato evidentemente un anno di svolta per le ciclabili ma ora serve un deciso salto di qualità per confermare lo sviluppo della mobilità ciclabile e per garantire anche la sicurezza per chi si sposta in bici” ha riportato Edoardo Zanchini , il vicepresidente di Legambiente, che continua: “L’obiettivo è di ripensare lo spazio urbano per portare qualità e ridurre i rischi di incidentalità adottando soluzioni infrastrutturali per ridurre la velocità e lo spazio stradale dedicato alle automobili. L’obiettivo deve essere quello di raddoppiare le ciclabili entro il 2025, per mandare un messaggio chiaro di cambiamento in positivo a chi vive nelle città, e trasformare le nuove pop-up, in veri percorsi protetti. Per realizzare tutto ciò, bisogna inserire questo tipo di infrastrutture urbane nel Recovery Plan e investire un miliardo di euro in cinque anni”..
Le grandi città si sono tutte mosse verso questo senso: Bologna, Brescia, Cagliari, Genova, Lecce, Napoli, Padova, Milano, Torino e Roma hanno all’attivo piani ambiziosi per costruire la propria viabilità a misura di cittadino e delle due ruote.
Un altro punto fondamentale della questione è inerente al mondo del cicloturismo, che riscuote sempre maggiore interesse e percepito sempre di più come il modo migliore per gustarsi momenti indimenticabili all’aria aperta, guardando con occhi diversi il territorio circostante.